Scatti di rabbia incontrollata e capricci improvvisi spesso di breve durata. Cosa c’è davvero all’origine dell’ira del bambino e come gestirla in modo concreto ed efficace?

“Il mio bambino ha 2 anni e fa capricci continui! Dice sempre NO, e non riusciamo a lavargli i denti. Cosa possiamo fare?”, spesso mi chiedono i genitori in prima visita. Iniziamo col dire che i 2 anni di età sono considerati, in particolare, proprio l’epoca dei capricci continui. Le lotte nel vestire, per mangiare una cosa piuttosto che un’altra, per quando andare a dormire o lasciare il parco giochi sono per molti genitori quasi all’ordine del giorno. E poi anche la rabbia…molti bambini dai 2 ai 7 anni mostrano episodi in cui lanciano oggetti ed urlano.
E allora cresce in noi adulti il senso di fatica, impotenza, frustrazione, fino ad arrivare al culmine in cui, insieme alle staffe, perdiamo anche ogni possibilità di riconnessione con nostro figlio.

Vediamo di seguito alcuni consigli su come gestire e affrontare i capricci dei bambini.

Perché nasce la rabbia?

La rabbia, è una delle emozioni più difficili da gestire. Se poi si tratta della rabbia dei nostri figli, rischiamo di trovarci del tutto impotenti, perché ci sentiamo da un lato spinti a rispondere con una rabbia almeno altrettanto forte (per ristabilire un equilibrio di potere, per sfogarci anche noi, o, semplicemente, per farli smettere), e dall’altro lato spinti a paralizzarci, magari facendo finta di niente (per proteggerli dalla violenza della reazione che ci verrebbe spontanea).
Proviamo allora a immaginare cosa voglia dire per un bambino sentire un’emozione simile, così forte e potente. Ricordiamoci che i bambini non sono ancora in grado di autoregolare completamente le proprie emozioni (self-regulation), e questo li porta ad avere delle vere e proprie crisi di rabbia.

Come possiamo noi genitori gestire i capricci e la rabbia?

Iniziamo da noi stessi
I bambini non solo osservano attentamente i nostri comportamenti e le nostre reazioni, ma sentono e percepiscono il nostro stato emotivo. Non dimentichiamoci che siamo un esempio importante per loro, quindi cerchiamo di partire da noi stessi. La precondizione sul come affrontare i capricci dei bambini in maniera consapevole e rispettosa è mantenere la calma evitando di assumere comportamenti intimidatori o di urlare, consentiamo ai bambini di sviluppare la loro capacità di autoregolazione e di apprendere dal nostro esempio.

Non spegniamo la rabbia, ma riconosciamola e accettiamola
Il primo step dovrà essere quello di ricreare uno stato di connessione.
È importante che i bambini comprendano che le emozioni vanno bene, che provare rabbia e qualsiasi altra emozione non è un errore; essere arrabbiati non è sbagliato.
Se riconosciamo ciò che essi stanno provando e lo accettiamo, assumendo un atteggiamento empatico, comunichiamo loro che le emozioni sono importanti e che non vanno “spente”, ma gestite.

Poniamo dei limiti alle azioni, non alle emozioni
Essere disponibili emotivamente non significa concedere tutto. Va bene arrabbiarsi, ma non è giusto colpire la mamma o lanciare gli oggetti. Ricordiamoci di spiegare sempre il perché di certi limiti: comprenderne i motivi, infatti, permetterà al bambino di accettarli più facilmente. Non dobbiamo aver timore di dire “no” quando è necessario. Assicuriamoci però di farlo in maniera ferma e autorevole.

Parliamone insieme
Comunichiamo con i nostri bambini; incoraggiamoli a parlare delle loro esperienze e di ciò che provano. Sediamoci accanto a loro e mettiamoci sullo stesso piano di comunicazione e di ascolto.

Come può il nostro medico aiutarci?

Lo specialista aiuta a comprendere. Se il genitore “avverbalizza” i sintomi che prova il suo bambino e i segni che mostra, è più facile per il medico aiutare a placare l’irrequietezza e irritabilità.
Nel campo della medicina biologica l’omeopatia può svolgere un ruolo nel trattamento delle varie forme di rabbia.
Esistono 360 medicamenti omeopatici indicati per l’irritabilità e la collera.
Tra questi si annovera: Cina, Chamomilla, Tarentula, Mercurius solubilis, Medorrhinum, Tubercolinum, Antimonium crudum e tartaricum, Sulphur, Hepar sulphur, Belladonna, Hyosciamus niger, Aurum, Lycopodium, Lachesis, ed altri.

Come scegliere? L’omeopata visita il paziente integralmente esaminando la sua condizione in maniera globale. La medicina è poi personalizzata ed individuale.

Dott.ssa Silvia Falaschini, medico odontoiatra infantile