La funzione modella l’osso e ne dirige la crescita.

(Roux e Wolf 1890)

Il TMF (Trattamento Miofunzionale) è una terapia di rieducazione-educazione delle funzioni orali come suzione, deglutizione, masticazione, respirazione, fonazione, mimica e gusto. L’alterazione di una o più funzioni orali può essere causa di uno squilibrio muscolare oro facciale.

La LINGUA è l’ORGANO PRINCIPALE della DEGLUTIZIONE.

Nel neonato, durante l’atto deglutitorio, la lingua occupa interamente il cavo orale spingendosi in avanti. Durante lo svezzamento avvengono una serie di cambiamenti anatomo-fisiologici: nascono i primi dentini, la laringe si abbassa, la lingua assume una posizione più arretrata e si ha la comparsa del linguaggio. In questa fase inizia il passaggio graduale da una deglutizione neonatale ad una deglutizione di tipo adulto.

Nell’atto deglutitorio maturo la lingua spinge (circa 1500-1800 volte nelle 24 ore) con la forza di un Kg contro il palato in un punto dietro la papilla incisale denominato SPOT.

Quando per varie cause, non si verifica questo passaggio di maturazione, la lingua agisce contro e tra i denti creando una forza d’impedimento ad un armonico sviluppo del complesso muscolare oro facciale. Si innesca così una deglutizione disfunzionale.
Lo SPOT  
è un recettore trigeminale, che deve essere “acceso” e stimolato solo dalla punta della lingua, durante la deglutizione e anche quando è a riposo con la bocca chiusa. La stimolazione di questo punto determina la produzione dei vari mediatori, dalla Serotonina, la cui mancanza coinvolge la memoria, il controllo del dolore fino alla depressione e al morbo di Altzheimer, alla Acetilcolina, implicata nel sonno e memoria, alla Dopamina, la cui carenza porta al Parkinson, alla Noradrenalina, che permette la comunicazione tra i neuroni. La sostanza forse più importante che viene stimolata dallo schiacciamento dello SPOT è la Melatonina: il “regolatore del sonno”, ma che controlla anche l’immunità, la secrezione di prolattina, e previene l’osteoporosi e l’invecchiamento.


LE CAUSE 
di questo squilibrio muscolo oro-faciale (SMOF) DEVONO ESSERE INTERCETTATE  PRECOCEMENTE 
per evitare meccanismi di compenso che a lungo andare alterano la funzionalità respiratoria, posturale, ortodontica, alimentare, articolatoria del bambino, che diventerà poi adulto. Una particolare attenzione deve  essere posta alla presenza di vizi orali (succhiamento del dito, ciuccio, vestiti, morsicatura unghie e labbro), che devono essere eliminati prima di intraprendere qualsiasi tipo di terapia sia essa mio funzionale che ortodontica. L’odontoiatra sa come si possono eliminare! Con piccoli trucchi e magie…

Il trattamento miofunzionale rappresenta l’intervento di prima elezione, per risolvere alcune alterazioni dello SMOF. E’ una terapia coadiuvante l’ortodonziasono le alterazioni della deglutizione a determinare molti problemi ortodontici. Le problematiche di tipo ortopedico e posturale  trovano soluzione positiva grazie al trattamento combinato, fisioterapico a livello delle catene muscolari, e miofunzionale sul complesso muscolare oro-facciale.

L’OBIETTIVO del trattamento miofunzionale è, inoltre, quello di FAVORIRE LA RESPIRAZIONE NASALE E L’EDUCAZIONE A CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI.

IN CHE COSA CONSISTE IL TRATTAMENTO?

Il TRATTAMENTO MIOFUNZIONALE è un CAMMINO CONGIUNTO BIMBO E TERAPISTA, che perdurerà a lungo. Consiste in un primo percorso, di una serie di esercizi finalizzati ad una corretta postura linguale, poi un secondo percorso, dedicato a come deglutire correttamente, e la parte finale, legata all’automatizzazione del nuovo meccanismo deglutitorio acquisito, in modo da creare un engramma cerebrale che sostituisca lo schema motorio precedente.

Per effettuare la terapia ci si avvale di materiale ben preciso, che la terapista consegnerà di volta in volta al paziente, come il quaderno degli esercizi, gli elastici ortodontici, bottoni, card labiali, carte motivazionali, etc…

Le sedute mio funzionali avvengono a cadenza settimanale per il primo periodo, poi ogni quindici giorni e infine ogni quattro settimane. Il bambino dovrà entrare in stanza con un adulto, in modo che lui possa constatare come vanno eseguiti gli esercizi, che poi il paziente riprodurrà a casa ogni giorno, con costanza. Occorre sempre lavorare a casa davanti allo specchio, per controllare bene i movimenti linguali.

E per ultimo cito la frase di chi mi ha fatto conoscere ed amare ciò a cui mi dedico in modo particolare:

“Di certo è fondamentale ciò che si dice, ma anche lo strumento che ci permette di farlo (la lingua) ha la sua importanza, che spesso non conosciamo neppure…” A. Ferrante