Responsabile: Dott. Nicola Smigliani, Medico – Chirurgo, esperto in Medicine Integrate, ricercatore autonomo in Fisica dei Quanti applicata in Biologia e Medicina.
Collaboratrice: Dott.ssa Jessika Vetrano, fisioterapista, esperta in tecniche manuali integrate

Introduzione

Molte volte ho sentito dire, nel corso dei miei anni lavorativi, la frase “scoliosi, questa sconosciuta”. Effettivamente, tranne nei casi chiari di scoliosi associata a malformazioni evidenti e/o a malattie rare, nella stragrande maggioranza essa risulta “idiopatica”, cioè senza causa accertata. Questa parola riassume in sé l’intimo significato della condizione umana che, nonostante si sforzi di superare ogni volta il proprio limite, si accorge inevitabilmente di non essere né Dio né qualsiasi altra entità simile. Inoltre questo termine regala anche una certa tranquillità circa l’accettazione della propria condizione di fragilità ed ignoranza, propria di esseri imperfetti quali noi siamo. Per ciò che riguarda la scoliosi, però, sia per i brillanti studi del Dott. Bernard Bricot che per l’uso di una macchina obiettiva come lo Spinal Meter, forse l’aggettivo idiopatico potrebbe non essere più tanto in voga.

Scopo

Lo scopo di questo studio è quello di dimostrare come troppo facilmente venga classificata una curva della colonna vertebrale (semplice o complessa) come scoliosi, innescando così un iter terapeutico che spesso non porta a risultati apprezzabili.
Grazie ai concetti della Riprogrammazione Posturale Globale (di seguito chiamata RPG) del dott. B. Bricot e alla grande quantità di dati obiettivi forniti dall’apparecchiatura Spinal Meter (di seguito chiamata SM) si
cercherà di mostrare come qualsiasi curva rachidea, con o senza rotazione, nella maggior parte dei casi possa essere in grado di variare nel tempo applicando la tecnica RPG unitamente alle altre tecniche fisioterapiche (ortodosse o cosiddette alternative) grazie anche alle informazioni obiettivate dallo SM.

Fondamenta dello studio

APPARECCHIATURA BIOMETRICA
SPINAL METER: presidio diagnostico distribuito dalla Maestrale Information Technology srl, e realizzato in collaborazione con la direzione scientifica del Dipartimento di Medicina dello Sport – Asl n.2 – Università di Perugia.
Dispositivo medico I/M, riconosciuto CEE, consente di rilevare gli squilibri ed i paramorfismi posturali della colonna vertebrale, riuscendo a calcolare in tempo reale fino a tre diversi angoli di Cobb (angoli che misurano il grado di curvatura delle curve della colonna vertebrale). L’esame è privo di emissioni di radiazioni e si basa sulla rilevazione di dati antropometrici trasformati in algoritmo secondo complessi modelli matematici. L’ologramma ricostruito ha una precisione sovrapponibile ad un’immagine TAC tridimensionale, e dunque più preciso della radiografia, ovviamente dal punto di vista posturale e morfologico.

RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE GLOBALE
La postura è sotto controllo del SISTEMA TONICO POSTURALE (STP) che è parte del Sistema Nervoso Centrale e Periferico: l’uomo è un bipede, progettato per mantenere in OGNI MOMENTO (da fermo o in movimento) la posizione ortostatica, lottando contro la gravità grazie ad “oscillazioni programmate”.
Il Sistema Tonico Posturale (STP) è un sistema complesso munito di sensori (detti recettori somato-sensoriali) esterni ed interni: gli esterocettori (relazione con l’esterno) ed i propriocettori (che mettono in relazione fra loro differenti parti del corpo, con differenti funzioni), che servono per posizionarci nello spazio-tempo ambientale trasmettendo informazioni (impulsi, input) al midollo spinale ed ai centri superiori del sistema nervoso centrale (nuclei della base, cervelletto e cervello) al fine di permettere una stazione eretta ottimale con movimenti coordinati e stabili. Il STP consente all’individuo di adattarsi continuamente, memorizzando ogni cambiamento in “mappe cerebrali” liberamente “consultabili” da ogni altra funzione cerebrale.

RECETTORI PRINCIPALI
1) piedi,
2) occhi,
3) orecchio interno,
4) apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua),
5) cute e muscoli.
Di questi cinque i più importanti sono: piedi, occhi e apparato stomatognatico.
Un disequilibrio o disordine del gioco di input – output determina movimenti anormali che portano a pressioni e contrazioni asimmetriche dei gruppi muscolari del corpo: contratture, strappi muscolari, stiramenti, tendiniti, borsiti, mal di testa, bruxismo, difetti di occlusione, scoliosi, dislessia (in assenza di lesioni neurologiche accertate), blocchi vertebrali e, progressivamente nel tempo, deformazioni e lesioni di tutto il sistema osteo-muscolo-articolare (la famigerata “ernia del disco” è, nella maggior parte dei casi, conseguenza di un’alterata funzione del STP). Qualsiasi causa (strutturale, organica o psichica) è in grado, in certe situazioni e condizioni, di creare disequilibrio del STP, con disregolamento funzionale dei suoi sensori (o recettori somato-sensoriali).
Lo studio della postura, quindi, può darci informazioni preziose anche per la diagnosi di molte patologie non appartenenti al campo osteo-muscolo-articolare.

CRITERI DI DIAGNOSI DI SCOLIOSI
I segni classici che possono far nascere il sospetto di scoliosi possono essere multipli; i più importanti in genere sono:
1) Una diseguaglianza dei due triangoli del Taglia;
2) Una spalla notevolmente più alta dell’altra;
3) Una importante inclinazione (e rotazione) del bacino;
4) Una delle due scapole molto più prominente dell’altra;
5) Un’inclinazione dell’asse verticale del rachide da un lato;
6) Un’asimmetria dell’appoggio plantare.
A queste osservazioni fa seguito una valutazione obiettiva dell’atteggiamento posturale in ortostatismo, clinostatismo e nella posizione di Adams (atteggiamento flesso in avanti con valutazione dell’eventuale gibbo tramite scoliosometro) per valutare:
1) la mobilità articolare e l’elasticità muscolo-legamentosa;
2) le misure standard sul pianto antero – poteriore (in genere valutazione degli arti inferiori per eventuale gamba corta) e sul piano sagittale (di seguito viene prescritto un esame radiografico in ortostatismo e, in taluni casi, in clinostatismo (bending test o test di Adams, lateral bending).
Dalle radiografie si possono calcolare i valori di curvatura del rachide in angoli di Cobb e, di conseguenza, determinare la rotazione dei somi vertebrali.
In base a tutti queste rilevazioni si determina se la presenza di curve rachidee costituisce:
1) Un atteggiamento scoliotico: la deviazione compare solo quando il soggetto assume alcune posizioni (in piedi, per esempio) e, a parte alcune eccezioni, si riduce completamente in posizione distesa, a bacino equilibrato. E’ spesso presente nel periodo evolutivo della crescita ed è di gran lunga la forma più frequente di scoliosi.
2) Una scoliosi strutturale: quando il rachide risulta deformato in modo permanente e la deformazione non è volontariamente riducibile. La deformazione sul piano trasverso, costituita da una rotazione localizzata a formare il gibbo, rappresenta l’elemento più dannoso per la morfologia del soggetto. E’ detta primaria la curva meno riducibile, di entità angolare più ampia e che presenta la maggiore rotazione dei corpi vertebrali. E’ detta curva di compenso quella che presenta angolazione e rotazione minore e maggiore riducibilità. Queste curve o semi-curve permettono il riallineamento del rachide al di sopra e al di sotto della curva strutturale in modo da far coincidere il più possibile i due punti baricentro del cranio e del bacino. Queste compensazioni possono anch’esse divenire strutturali con il progredire dell’evoluzione fino alla maturità ossea. Le scoliosi con una sola curva primaria sono circa il 70% dei casi, il resto presentano una doppia curva primaria (doppia esse).
Brevi cenni di natura embriologica per cercare di “spiegare” le variazioni in tempo reale dei valori degli angoli di Cobb (di cui parleremo) sul piano di connessioni riflesse che rimarrebbero fra tessuti diversi anche dopo la loro differenziazione.
Stagnara 1990, per una popolazione tra i 20 e i 30 anni: la lordosi, tra T12 e L5, è in media di 45°, e la cifosi tra T4 e T12 di 37°; i parametri di normalità sono definiti da: una base sacrale che deve essere inclinata in media di 37° rispetto al piano orizzontale; un’apertura anteriore del disco
fra L5-S1 in media di 14°; Bricot: rispetto al filo a piombo, una postura corretta deve avere le seguenti caratteristiche: il filo deve toccare contemporaneamente l’apice della curva del dorso e la piega interglutea – osso sacro -; la distanza del filo dall’apice delle curve concavi – cervicale e lombare – deve essere di 8cm a livello cervicale e 6cm a livello lombare).

CENNI DI NATURA EMBRIOLOGICA
Durante il processo embrionario di Gastrulazione, alcune cellule appartenenti alla linea primitiva e al nodo primitivo (nodo di Hensen) dell’ectoderma migrano lateralmente a queste due strutture, formando rispettivamente il mesoderma intra – embrionario e la notocorda. Ai lati della notocorda il mesoderma intra – embrionario si distribuisce dividendosi in tre regioni: parassiale (cioè subito ai lati della notocorda), intermedio e laterale. Il mesoderma parassaiale darà origine si Somiti (divisi a sua volta, dall’interno all’esterno in: sclerotomo, miotomo, dermatomo). I primi quattro somiti sono detti Occipitali. Il quarto somite occipitale riveste importanza per il nostro scopo poichè partecipa alla composizione mesodermica della zona ipotalamo – ipofisaria e, contemporaneamente, alla formazione del proatlante (C0) sul quale poi progredirà l’atlante a partire dal primo somite cervicale (C1). La notocorda, infine (di cui resta vestigia nell’adulto in quanto comporrà il nucleo polposo dei dischi intervertebrali), che costituisce l’asse dell’embrione in formazione, indurrà il processo di Neurulazione (che forma il tubo neurale e le creste neurali), il quale, a sua volta, porterà alla formazione del proenecefalo, del mesencefalo e del rombencefalo. Il proencefalo, evolvendosi, darà poi origine al telencefalo (corteccia cerebrale) e al diencefalo, da cui scaturirà l’asse ipotalamo-ipofisi (neuroipofisi). Le cellule che formeranno questo asse derivano da cellule ectodermiche del tubo neurale situate proprio all’altezza del quarto somite occipitale (proatlante), rendendo ulteriore ragione delle strette correlazioni fra atlante e ipotalamo. A maggior sostegno di ciò ricordiamo che le cellule mesenchimali che formeranno ossa, muscoli e tessuto connettivo del collo hanno una derivazione mista: dal mesoderma parassiale dei somiti, dal mesoderma laterale somatico, dal mesoderma della placca precordale (da cui poi si formerà il tubo neurale) e dalle creste neurali dell’ectoderma (da cui deriverà la struttura del sistema nervoso vegetativo, controllato prevalentemente dall’ipotalamo).

Metodo di Esaminazione

L’esaminazione tramite metodica SPINAL METER è stata eseguita nel seguente modo:
1) scelta della sola rilevazione “back” (schiena, piano fronto-posteriore);
1) Applicazione dei sensori ottici sui punti di repere anatomici indicati dalla metodica della macchina per la rilevazione back;
3) Prima rilevazione in condizioni posturali “normali” (esame statico standard);
4) Seconda, terza e quarta rilevazione rispettivamente con: occhi chiusi, mandibola serrata e solette psp (seguendo il metodo RPG del prof. Bernard Bricot) per ottenere, in tempo reale, quattro ologrammi posturali diversi da comparare funzionalmente;
5) Condizioni climatiche e di illuminazione standard (stesso ambiente, luce artificiale, temperatura 20 / 25 gradi centigradi) per ogni rilevazione per singolo paziente.

Risultati

Sono stati esaminati più di 500 soggetti (donne, uomini e bambini) con sintomi e segni eterogenei: nel range della normalità (lamentavano solo dolore osteo-articolare), con diagnosi di pregressa scoliosi secondo i canoni classici (con o senza relativo esame radiografico), portatori di sindromi neuromuscolari con e senza componente immunitaria (SM, DM, poliomielite, AR, altro) ma relative curve funzionali di tipo scoliotico importanti, con esiti da trauma e politrauma, etc.
All’esame di controllo, dopo terapia RPG, nel 2-3% dei casi le curve del rachide (individuate con il sistema Cobb) sono rimaste stabili, mentre le restanti hanno registrato variazioni (sia nel grado che nel segno) in taluni casi molto importanti: ben oltre i dieci gradi di miglioramento.
Molte rilevazioni sono poi state comparate con esame radiografico risultando del tutto compatibili e veritiere con quanto su affermato (addirittura in certi casi si assisteva anche all’inversione della concavità)..

Conclusioni

FATTI:
1) Dieci gradi di miglioramento significa, in una curva formata da singoli elementi rigidi e poco mobili come le vertebre, che, sicuramente, v’è stata riduzione anche della rotazione;
2) Come conseguenza di ciò variano anche le rotazioni dei sistemi articolari a giunto (come il ginocchio e l’anca) nonché i piani orizzontali e verticali del sacro (valori che lo SM rileva normalmente);
3) I pazienti non sapevano di questi studi e pertanto non c’è influenza “placebo” da parte loro;
4) l’operatrice che ha effettuato le misurazioni le ha “semplicemente rilevate” senza intervento soggettivo di manovre e/o misure effettuate tramite uso manuale.

CONSEGUENZE E RELATIVE IPOTESI:
1) Risultano dunque fortemente indicati ulteriori studi (ripetuti e ripetibili) circa i parametri canonicamente usati per la diagnosi di scoliosi (esame obiettivo ed evidenze radiografiche);
2) Tranne che in un numero veramente esiguo di casi (2%-3%, almeno nella mia statistica) le curve scoliotiche possono migliorare influenzando, tramite la tecnica RPG*, la griglia posturale con l’attivazione di memorie posturali archiviate nel cervello; i valori statisticamente indicativi per intervenire in tal senso dovrebbero superare i dieci gradi Cobb (calcolati secondo esame SM: valori inferiori risulterebbero essere nella norma, compresa la relativa asimmetria dell’appoggio plantare, praticamente presente in ogni esame SM effettuato);
3) le curve del rachide potrebbero assumere, dunque, significati oltre la semplice evidenza strutturale, indicando psicosomatismi e/o atteggiamenti posturali patognomonici di malattie d’organo, anche prima che queste si rendano manifeste, come traspare in: a) tutte le patologie neuromuscolari arrivate alla misurazione SM (che hanno mostrato valori di Cobb oltre i 50 gradi), b) tutti i traumi cranici subiti anche anni prima dove i valori di Cobb risultano disarmonici (ricordiamo che l’essere umano, similmente ad una lampada a stelo, oscilla sul suo asse orizzontale con valori crescenti dall’alto verso il basso), c) tutti in casi in cui un solo valore di Cobb superi i dieci gradi**, distaccandosi dagli altri due in modo consistente (spesso ciò ha indicato una disfunzione d’organo, poi accertata con i canonici esami strumentali);
4) queste nuove interpretazioni del significato delle curve scoliotiche del rachide potrebbero rendere ragione del frequente fallimento conseguente alle terapie canoniche (ginnastica posturale e corsetti vari) e riaprire il dibattito circa il loro trattamento (limitare con un corsetto una curva con significato compensatorio potrebbe essere deleterio).

CONCLUSIONI FINALI
Probabilmente sarebbe opportuno rivedere concetti e dogmi riguardo la diagnosi e la terapia della scoliosi, cessando di vederla quasi in ogni caso come patologia primaria (ancorchè idiopatica) ma apprezzandone di più la funzione “compensatoria” spesso prodromica di patologie più importanti.
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* Noi abbiamo usato la tecnica RPG, ma ciò non toglie che possano essere impiegate altre tecniche fisio- neuro-muscolari; a questo scopo, anzi, il loro impiego accrescerebbe il numero di dati ottenibili tramite SM. Migliorando il grado di conoscenza del Sistema Tonico Posturale.
**Analogamente ad un valore pari a 0° (mancanza della oscillazione fisiologica)