Il #sistema #immunitario produce essenzialmente due tipi di risposte (o funzione reattiva a stimoli esogeni ed endogeni): reazione CELLULARE e reazione UMORALE.
📌 La prima riguarda le cosiddette cellule bianche tessutali (macrofagi e linfociti di tipo T), la seconda riguarda gli anticorpi (proteine in grado di attaccare gli antigeni, altrimenti sostanze estranee al corredo genetico dell’organismo).
📌 Purtroppo, a volte, la reazione immunitaria può sbagliarsi e dirigere la sua azione contro delle parti del corpo: AUTOIMMUNITA’. A volte l’autoimmunità (soprattutto quella mediata dalle cellule tessutali, macrofagi e linfociti T) può essere innescata da un microorganismo patogeno, quale un #virus.

➡️ MECCANISMO DI INFEZIONE DEI VIRUS

Ogni virus possiede la capacità di riconoscere una proteina sulla superficie delle cellule cosiddette bersaglio riuscendo a forzarne la membrana. Una volta fatto, alcuni virus rilasciano direttamente il loro contenuto genetico nella cellula mentre altri vi penetrano direttamente (pinocitosi). In ogni caso tutti sfruttano la cellula stessa come laboratorio metabolico di replicazione di sé stessi (infezione). Alla fine di ciò possono succedere sei cose:
📌 INFEZIONE PRODUTTIVA: i nuovi virus sono prodotti ad alto ritmo (influenza, epidemia, pandemia)
📌 INFEZIONE RESTRITTIVA: il virus si moltiplica solo in certe fasi della vita della cellula
📌 INFEZIONE ABORTIVA: il virus non si replica ma lascia nella cellula nuove proteine, senza riprodursi
📌 INFEZIONE PERSISTENTE: o cronica, data dalla lentezza con cui il virus; le cellule infettate. Quindi, liberano virus per lunghi periodi (è il caso dell’HIV, delle epatiti croniche).
📌 INFEZIONE LATENTE: il virus rimane silente nel nucleo della cellula ospite per lunghi periodi, salvo poi riattivarsi per dare un’infezione produttiva: gli Herpes)
📌 TRASFORMANTE: tipica dei virus oncogeni, che trasformano la cellula in senso neoplastico integrandosi nel loro DNA (provirus) e producendo così una alterazione genetica nella cellula stessa in grado di farla funzionare autonomamente in modo caotico e sregolato.

➡️ MECCANISMO DEL COVID-19

(facciamo riferimento a quanto pubblicato su Science da Westlake University e Tsinghua University, con il coordinamento di Qiang Zhou, e dall’Università del Texas ad Austin, insieme all’Istituto americano per la ricerca sulle malattie infettive, Niaid):
tramite una proteina posseduta dal virus, chiamata SPIKE, il coronavirus riesce ad attaccare le cellule forzando, come un “piede di porco”, una specifica ‘toppa’ della cellula stessa che si chiama recettore Ace-2. Una volta legato, il virus entra nella cellula liberando il suo frammento di RNA (altri virus sono a DNA), dando inizio alla replicazione di sè stesso.

➡️ MECCANISMO DI AZIONE DELL’#OZONO SUI VIRUS

📌 Azione virus-statica: il momentaneo stato di stress ossidativo che l’ozono produce inibisce la capacità del virus di attaccare la cellula (nel caso del COVID-19, viene inibito il grimaldello SPIKE), lasciandolo in completa balia dei Linfociti T che avranno tutto il tempo di spazzarlo via;
📌 Anti-infiammatoria: blocca gli intermediari dell’infiammazione (soprattutto le ciclo-ossigenasi ed il fattore piastrinico) e rallenta la risposta cellulare (granulociti, macrofagi, etc)
📌 Antireumatica e regolatrice del sistema immunitario: modula l’azione delle citochine ed aumenta la reazione immunitaria aspecifica (limitando quella specifica: vedi AR, SLA, psoriasi, etc); Il COVID-19, in seguito airisultati del prof Ascierta a Napoli, potrebbe innescare anche un meccanismo di autoimmunità tessutale tipo AR (artrite reumatoide), grazie al mantenimento cronico di livelli elevati di inteleuchina 6 (un mediatore dell’infiammazione importante nella risposta primaria all’insulto)
📌 Aumento della respirazione cellulare gli elettroni persi nel processo ossido-riduttivo del ciclo di Krebs son catturati dai ROS residui che li cedono al sistema NAD / NADH, con un aumento della glicolisi, proteolisi, lipolisi (fino a 50 volte di più) ed un aumento del 2,3-difosfoglicerico negli ewritrociti (aumento della cessione di Ossigeno ai tessuti).

➡️ ALTRE AZIONI DELL’OZONO

📌 Vasodilatatrice periferica (capillari non cerebrali): induce la formazione temporanea di NO° con conseguente rilascio di fattori rilassanti la parete dei piccoli vasi (importante nella riperfusione cerebrale dopo ictus).
📌 Antibatterica ed antisettica (compresi miceti e spore): utile particolarmente per l’HZ (nevrite post-erpetica): tali microorganismo sono quasi del tutto privi dei meccanismi anti-ossidativi.
📌 Anti-degenerativa (riduzione dello stress ossidativo nelle malattie croniche, con aumento dei fenomeni rigenerativi, utile come coadiuvante nella chemio e nella radio, anche perché induce la produzione del fattore killer del cancro, TNF-gamma, prodotto dai linfociti T-killer)
📌 Analgesica: riduce la conduttività degli algo-recettori
📌 Regolazione della flora e della funzione intestinale (per l’azione pro-respiratoria ed anti-ossidante di rimbalzo).
📌 Ansiolitica: aumento dei livelli di serotonina (dall’intestino)